2016, Fto 23x28 300 pp., ill., brossura
ISBN 978-88-98181-19-3
Prezzo di copertina Euro 30,00
Edizioni Stilus
tel. 0422.345332
Il volume, promosso da Graziano e Teresa Moretto, fa memoria della Dedicazione e Consacrazione dell’altare della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Campagna (località di Cessalto,Treviso), officiata dal vescovo della Diocesi di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, in data 26 aprile 2015. Il solenne rito è illustrato nella sua completezza. È edita l’omelia tenuta nell’occasione dal vescovo. La seconda parte del volume, introdotta dalle immagini di Giovanni Porcellato, ospita più interventi sull’adeguamento dello spazio liturgico. Dopo le parole del parroco don Giuseppe Querin e la cronistoria dei lavori eseguiti nella nuova chiesa di Roberto Gabrieli, si deve a Cristina Falsarella, Direttrice dell’Ufficio Diocesano per l’Arte sacra e per i Beni culturali Ecclesiastici della Diocesi di Vittorio Veneto, l’intervento sulle direttive e le scelte operate negli adeguamenti liturgici nelle chiese diocesane, sulle loro finalità e l’importanza. Enrico De Poi espone le scelte formali e i contenuti ispiratori riguardo il progetto del nuovo altare e ambone di notevole impegno ideativo. Alberto Fiorin, al quale si devono i caratterizzanti interventi scultorei, spiega la genesi delle “immagini”: il campo di grano per l’altare, l’angelo che annuncia la resurrezione per l’ambone. Il volume si completa con una vasta addenda storica e artistica. Giorgio Fossaluzza, ricostruisce i contesti di vita religiosa e sociale nei quali il vescovo Giuseppe Zaffonato annuncia la necessità di una nuova chiesa (1946), il vescovo Giuseppe Carraro benedice e posa la prima pietra (1956), il successore Albino Luciani la apre al culto con solenne benedizione (1963), alla vigilia della partecipazione all’apertura del Concilio Vaticano II. Particolare riguardo è dato al progetto architettonico di Luigi Candiani di matrice neoromanica, con riferimento alle sue opere in diocesi di Treviso realizzate tra le due guerre. L’epopea della costruzione della chiesa, con partecipazione di popolo, è documentata dal reportage fotografico di Francesco Minesso, pervaso da un “realismo magico”. Il contributo si completa con l’ampia documentazione dell’antica chiesa distrutta, il catalogo delle opere d’arte superstiti rinvenute nell’occasione. Chiude una prospettiva di ricerca: le ipotesi sulle origini della chiesa in base a inedite testimonianze dei secoli IX-X; l’edizione dell’inedito documento del 1514 di consacrazione della chiesa ricostruita dai Canonici Regolari di Sant’Antonio di Castello di Venezia che ne ebbero da allora la cura pastorale durata fino al 1773, riguardante tutte le chiese della Pieve di Chiarano.